LA FATICA DI ESSERE…VERDI
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Durante un viaggio con il cugino Bruce Banner (Mark Ruffalo) meglio conosciuto come Hulk, la giovane avvocato Jennifer Walters (Tatiana Maslany) viene incidentalmente in contatto con il sangue del suo parente assorbendone i poteri. A questo punto il supereroe verde trasformatosi in smart-Hulk cioè la versione occhialuta già vista in Avengers: Endgame, cerca di aiutare la protagonista a controllare la propria rabbia, ma Jennifer, nonostante la pigmentazione, è fatta di tutt’altra pasta non soffrendo di quello sdoppiamento della personalità tipica della sua controparte maschile.

Decisa a tornare alla sua vita regolare e non volendo essere un supereroe è però costretta a tornare sui suoi passi quando, durante un processo la sua arringa finale viene bruscamente interrotta da quella che si presuppone essere l’antagonista della storia. La prima delle nove puntate che compongono la prima stagione dell’ennesimo prodotto Marvel-Disney ha un tono scanzonato e buone scene d’azione ma una terribile CGI soprattutto per quanto riguarda la protagonista riscattata però dalla buona prova della Maslany.

Inoltre, la decisione di rompere la quarta parete facendo rivolgere la Hulk direttamente al pubblico avvicina questa storia più a Deadpool che ad altri prodotti decisamente più cupi. Insomma, una serie apparentemente senza troppe pretese – non che sia necessariamente un male – che va vista, a meno di svolte drammatiche, come un innocuo divertissement estivo.