Ratched...meglio amica che nemica
Mildred Ratched (Sarah Paulson), tagliente come un bisturi ben affilato... la odierete si ma vi garantisco che poi la amerete! Per dovere di cronaca bisogna dire che per la sua storia ci si è ispirati alla terribile infermiera del film “Qualcuno volò sul nido del cuculo” che invece odierete punto e basta. La serie a mio avviso può tranquillamente essere vista senza avere ancora visionato il capolavoro di Milos Forman. Siamo in California nel 1947 e Mildred è un'infermiera che combinandone di cotte e di crude riesce a farsi assumere nell'equipe del dottor Richard Hannover (Jon Jon Briones), folle direttore di un importante ospedale psichiatrico. La donna tra crudeli prove di lobotomia che il dottore sperimenta sui suoi pazienti e terapie discutibili dalle quali è spaventosamente affascinata, segue un'unica missione: salvare dalla forca il pluriomicida Edmund Tolleson (Finn Wittrock). Mildred è spietata e per raggiungere il suo scopo compie una serie di nefandezze e aberrazioni che la rendono inizialmente insopportabile agli occhi dello spettatore. Ma Mildred è anche altro, è ipnotica, imperturbabile, persuasiva e con il suo volto quasi senza età dal maquillage impeccabile, ci trascina nella sua attraente pazzia. Gli eccentrici personaggi che si muovono in questo mondo tutto bianco optical interrotto da macchie di colori super accesi sono a mio avviso un vero spasso. Il sopracitato Tolleson alla ricerca di una normalità strappatagli da bambino, Dolly (Alice Englert) l'infermiera ninfomane, la romantica caposala Betsy (Judy Davis) innamorata ai limiti del ridicolo del dottor Hannover, Louise (Amanda Plummer) la proprietaria alcolizzata del motel dove alloggia la protagonista, Gwendolyn (Cynthia Nixon) la conturbante assistente del governatore, Charlotte (Sophie Okonedo) paziente decisamente difficile da controllare e infine la ricca e stravagante Lenore Osgood (Sharon Stone) unico tra i personaggi a essere veramente in contrasto con la protagonista.
La serie stringe l'occhio alle donne, capaci di tirare fuori le unghie per una semplice pesca ma in grado, se necessario, di fare gruppo, colpire e infine affondare l'ahimè spesso arrogante mondo maschile! Molti i riferimenti al cinema di Alfred Hitchcock, ve ne dico però solo due: il motel che inevitabilmente ci ricorda quello di “Psico” e nell'accompagnamento musicale qualche nota mi ha riportato alla memoria la bellissima colonna sonora della “Donna che visse due volte”. Le altre similitudini col maestro del giallo le lascio trovare a voi. A questo punto avrete capito senz'altro che mi è piaciuto molto seguire le vicissitudini della folle Mildred e mi è piaciuto ancora di più il finale con un insolito e pericolosissimo trio in fuga a bordo di una cabriolet sulle strade assolate della California. Io ora non vi posso raccontare tutto ma sono certa che questa gabbia di matti alla fine vi mancherà...eccome se vi mancherà!
