Dal 1810 i Canfield e i McKay sono nemici giurati. Vent’anni dopo l’ultimo McKay, Willie (Buster Keaton), nonostante sappia della faida che oppone la sua famiglia a quella dei Canfield decide di ritornare al paese di origine per reclamare la proprietà paterna che poi si rivelerà fatiscente. Durante il viaggio in treno conosce Virginia che, ça va sans dire, appartiene alla schiatta dei rivali. La ragazza, ignara della contesa che divide le due famiglie invita Willie a casa sua innescando così una serie di avvenimenti che metteranno la vita del protagonista più volte in pericolo.

Tutti riconoscono, giustamente, a Charlie Chaplin, un grandissimo talento comico e non solo, ma se il britannico spinge sul pedale del patetismo e del pietismo con una spruzzata di critica sociale, Buster Keaton costruisce delle macchine di cinematografica accuratezza impostate su una solida impalcatura drammatica e su ottime interpretazioni.

L'attenzione di Keaton per i dettagli conferisce alla pellicola una straordinaria autenticità d'insieme, quasi come se il film si svolgesse veramente nel diciannovesimo secolo. Il regista/attore non rinuncia all’utilizzo di escamotage tipici dei film muti. Il viaggio in treno ne è un esilarante esempio con il suo continuo litigare con il cappello che non è mai della misura giusta.

Il lungometraggio si conclude con una sequenza tutta azione che tiene lo spettatore con il fiato sospeso, avvenimento raro in un film muto, ambientata su un fiume in piena e con assoluto protagonista Keaton che, progenitore di tutti gli stunt man, compie personalmente tutte le acrobazie.

Insomma, il film riesce a trovare il perfetto equilibrio tra l’essenza dell’arte cinematografica cioè il movimento e una storia avvincente che unisce il comico con una storia d’amore alla Romeo e Giulietta, il tutto scandito da un invisibile e preciso metronomo delle immagini.

Titolo originale: Our Hospitality

Anno: 1923

Regia: John G. Blyseton, Buster Keaton

Interpreti: Buster Keaton, Natalie Talmadge, Joe Keaton