SCHEGGE DI MEMORIA
Quando ho visto che al titolo originale la distribuzione italiana aveva aggiunto la solita frasetta esplicativa mi sono detta: “Ecco! Siamo alle solite!”. Invece, questa volta, l’accessorio verbale è quanto meno appropriato. Sì perché la narrazione è raccontata attraverso il punto di vista di Anthony – interpretato splendidamente dal fresco vincitore dell’oscar Anthony Hopkins – un ottantenne affetto da demenza senile malattia che peggiora quando, dopo il litigio con l’ennesima badante, la figlia Anne – un' altrettanto eccezionale Olivia Colman – gli comunica l’intenzione di trasferirsi a Parigi con il suo nuovo compagno Paul.

E la scelta del regista Florian Zeller di sovrapporre lo sguardo dello spettatore con quello del protagonista come se fossimo nella sua testa confusa e disorientata, è quello che rende il film interessante da vedere. Cosa succede veramente? Qual è la successione reale degli avvenimenti? Dove siamo? Chi sono le persone con cui si interagisce? Piano piano la semplice sbadataggine scivola in una sempre più grave perdita di memoria in cui si dimenticano non solo nomi, luoghi o persone ma non si ha più coscienza di sé: la domanda fondamentale, chi sono?
The Father, modellando il carattere del protagonista a tutto tondo di volta in volta fragile, arrabbiato, crudele, terrorizzato tocca le corde emotive degli spettatori soprattutto di quelli che hanno a che fare o che si sono trovati a condividere la vita e gli spazi con persone affette dalla stessa condizione, ma non scade mai nell’eccesso del melodramma, rimanendo un film tristemente e malinconicamente godibile.
Titolo originale: The Father
Anno: 2020
Regia: Florian Zeller
Interpreti: Anthony Hopkins. Olivia Colman, Olivia Williams, Mark Gatiss, Rufus Sewell